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Santoianni: la recensione di “La Soglia dei Trenta”

Un affresco crudo ma vero della vita di chi ha trent' anni in Italia. Il nuovo album di Santoianni.
Cover Album Santoianni – “La Soglia dei Trenta”

Donato Santoianni, in arte “Santoianni” è un cantautore milanese con all’ attivo due album in studio.

Dopo essere stato il vincitore più giovane di Sanremo Lab (Area Sanremo) nel 2009, dal 2013 affianca altri artisti nella scrittura come autore e compositore presso Edizioni Musicali Nuova Gente di Gianni Bella.

Nel 2023 firma come autore i brani “Questo vento” e “Fino a domani” inseriti nell’ album “Sono un figlio” di Ron.

Santoianni, con il suo nuovo album “La soglia dei trenta”, ci invita a un viaggio attraverso le sfide e le introspezioni di chi si avvicina ai trent’anni in Italia e che è incapace di trovare il proprio posto e di nutrire speranze per il futuro.

Il disco di 8 tracce, edito da Kobayashi Edizioni Musicali e distribuito da ADA Music Italia, pur essendo apprezzabile per la profondità dei testi e l’abilità cantautorale dell’ artista, non riesce del tutto a sfuggire a un eccessivo conformismo sonoro che ne limita l’impatto complessivo.

Track by track:

Questa canzone non vale niente: L’apertura con “Questa canzone non vale niente” sembra voler condividere una visione spietata ma estremamente reale, della società contemporanea e del suo fallimento, come a voler creare un distacco netto dalla superficialità odierna. L’ utilizzo delle chitarre acustiche e l’ atteggiamento, ricordano seppur in lontananza un brano di Eddie Vedder. 

IA (Intelligenza Artificiale)
Un brano che esplora il potenziale e i limiti del progresso tecnologico. Santoianni riflette su come l’intelligenza artificiale potrebbe liberare l’umanità dal dovere di creare e mantenere, ma sottolinea che nulla potrà mai sostituire l’amore umano. In questa inusuale canzone d’amore, emerge chiaramente il messaggio che i legami personali sono unici e irripetibili.

Nulla da perdere
Questo pezzo è una dichiarazione politica diretta contro la disumanità e la chiusura mentale verso i migranti. La voce narrante è quella di un uomo che non ha più nulla da perdere, affrontando un viaggio pericoloso per un sogno che potrebbe essere distrutto dall’indifferenza altrui. La canzone critica aspramente chi si oppone ai flussi migratori con freddezza e mancanza di empatia.

Santoianni – Questa canzone non vale niente (Lyric)

La soglia dei trenta
Il titolo dell’album offre un ritratto cinico dei trent’anni, enfatizzando l’importanza dei fallimenti e proponendoli come elementi di crescita. Questo brano è un inno alla rivincita degli ultimi, rappresentando una generazione che deve confrontarsi quotidianamente con la propria impotenza e incapacità di influenzare il mondo. 

Il cambio di stagione
Un brano ironico che utilizza la metafora del cambio di stagione per esplorare la dicotomia tra passato e presente. Santoianni mette in luce le contraddizioni della modernità rispetto al passato, sollevando la domanda se si stava meglio prima o se siamo effettivamente migliorati. Questo pezzo invita a riflettere senza offrire risposte definitive, mantenendo un tono leggero e meditativo.

Non ce la posso fare
Una critica pungente all’incoerenza e all’ipocrisia. Il testo ribalta proverbi e frasi fatte per denunciare chi si appropria di nobili cause senza realmente impegnarsi. Santoianni attacca chi si atteggia da caritatevole ma non agisce di conseguenza, esponendo le contraddizioni di una società che spesso maschera il proprio egoismo con gesti superficiali.

La festa del paese
Un’immagine di un paese ideale che, sotto la superficie, si rivela pieno di promesse non mantenute e banalità. Questo brano descrive un luogo fittizio che si crede il migliore ma che in realtà è intriso di ipocrisia e illusioni. Santoianni dimostra che non esiste un luogo perfetto, libero da condizionamenti culturali e pregiudizi.

Come ci sono arrivato fin qua
La traccia di chiusura del disco è una riflessione sulla consapevolezza del tempo che passa. Santoianni si interroga su come si è arrivati al punto attuale, sia a livello personale che collettivo. Questa domanda aperta sottolinea il disorientamento e la solitudine di chi si trova a trent’anni senza aver realmente compreso il proprio percorso. La canzone trasforma un’interrogazione individuale in una riflessione collettiva sulla società.

Foto: Irene Trancossi

Seppur i testi e la melodie siano ben strutturati, l’adozione dell’ elettronica risulta una scelta poco coraggiosa.

Questo richiamo a un’epoca musicale già ampiamente esplorata e, oserei dire, sfruttata, apporta poco di innovativo.

Avrei apprezzato una maggiore originalità, magari attraverso una sperimentazione sonora che si distaccasse dall’ormai inflazionata elettronica nostalgica degli anni ’80.

Ciononostante, il disco ha una buona produzione e i testi arrivano con forza, mescolando una realtà esasperata con un’ironia pungente che fa riflettere l’ascoltatore, trascinandolo a rispecchiarsi in un futuro quantomeno poco rassicurante.

A tratti si possono percepire influenze di artisti come Niccolò Fabi, Max Gazzè, e forse, azzardando, anche qualche richiamo a Eddie Vedder.

Santoianni dimostra di saper scrivere bene e di avere una notevole capacità di introspezione.

I testi, infatti, sono ben strutturati e profondi, collocando l’artista tra le promesse del cantautorato contemporaneo.

Nel complesso, “La soglia dei trenta” è un album che vale la pena ascoltare, soprattutto per la qualità dei testi e l’onestà emotiva che traspare.

Santoianni ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel cantautorato italiano, ma dovrà osare di più e trovare una strada sonora che lo distingua davvero dalla massa.

Voto: 7

Ascolta l’ album di Santoianni:

Santoianni – “La Soglia dei Trenta”

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