Gli Estra hanno ancora “qualcosa da dire” sul tempo presente

L' intervista agli Estra. «C' è tanta roba buona in Italia ma difficile farla ascoltare...tutti persi, impigliati nella rete». Il ritorno della band con "Gli anni Venti" .
Foro: Martina Ridondelli

Gli Estra sono una rock band nata a Treviso nel 1991, con Giulio “Estremo” Casale alla voce, Abe Salvadori alla chitarra, Eddy Bassan al basso e Nicola “Accio” Ghedin alla batteria.

Attirano subito l’attenzione per il loro sound ruvido e i testi visionari, vincendo nel 1994 Rock Targato Italia.

Hanno prodotto quattro album: Metamorfosi (1996), Alterazioni (1997), Nordest Cowboys (1999) e Tunnel Supermarket (2001), e hanno suonato in numerosi festival italiani.

Nel 1998 aprono il concerto dei The Cure.

Nel 2003 pubblicano il live “A conficcarsi in carne d’amore” prima di sospendere la carriera per oltre un decennio.

Si sono riuniti nel 2014 per un tour e hanno tenuto il loro ultimo concerto ufficiale nel 2015 a Treviso.

Hanno suonato nuovamente nel 2017 e nel 2020, quest’ultimo al festival Suoni di Marca.

Nel 2023 hanno lanciato un crowdfunding per finanziare un nuovo album, raccogliendo quasi € 33.000.

L’album, co-prodotto da Giovanni Ferrario, è stato completato nel 2023 e le ricompense sono state spedite nel marzo 2024. La loro attività è coordinata da Marco Olivotto.

A Giugno di quest’ anno gli Estra vincono il premio come “Miglior Artista Indipendente dell’ Anno” .

L’ intervista:

Partiamo dall’inizio. Quando e come è nato il progetto Estra ?

I nostri primi concerti risalgono al 1991.

Erano anni eccitanti per il rock, probabilmente abbiamo assorbito tutta quella energia in circolo, sia a livello mondiale che nazionale, cercando da subito una strada nostra, una via originale e d’impatto.

Qual è stata la musica che ha maggiormente influenzato il vostro sound ?

Tante fonti diverse.. sicuramente band quali Pixies, The Afghan Whigs, più tardi i Deus, PJ Harvey, anche certi versanti acustici.. noi però cercavamo le canzoni, non solo un suono nuovo…

Cosa vi ha spinto a riunirvi dopo tanti anni di assenza ?

L’affetto di tante persone sparse per l’Italia e la consapevolezza di avere di nuovo “qualcosa da dire” sul tempo presente, senza alcuna operazione nostalgica.

Il nuovo disco sembra essere una denuncia alla totale regressione culturale attuale. Credete davvero che non ci siano speranze?

Speranza è una parola che non ci piace.

Di certo la storia non finisce, e probabilmente nulla torna uguale, e si deve lottare tutti i giorni, tuttavia i segni e le tendenze maggioritarie di quest’epoca raccontano di un pericoloso ritorno autoritario e violento (già a livello ideale), come a rimettere in discussione le conquiste libertarie del secondo grande dopoguerra.. Che ne è degli umani ?

Cosa è più il concetto stesso di umanità.. È una domanda radicale, ci pare, in questo momento storico. Ogni neofascismo va denunciato e combattuto, punto.

Estra – Gli Anni Venti

Cosa pensate della scena musicale italiana attuale ?

Che riflette la parcellizzazione in atto in ogni settore…c’è tanta roba buona, difficile farla ascoltare però…tutti persi, impigliati nella Rete.

Cosa dovrebbe cambiare nella scena musicale italiana, secondo voi ?

Con la tradizione che abbiamo dal punto di vista autoriale direi che con i testi si potrebbe osare, e affinare molto di più. Oggigiorno gli argomenti non mancano, a quanto pare.

I talent show rappresentano un problema o un’opportunità ?

Un problema.

Non solo la musica non dovrebbe mai ridursi a una gara (una guerra: uno vince e tutti gli altri scompaiono), ma il talento in sé non ha mai garantito una buona proposta artistica…il talento è nulla, senza una visione, una poetica in senso lato.

L’ uso smodato dell’elettronica dagli anni 2000 a oggi sembra aver appiattito il sound della proposta musicale: vero o falso? E perché?

Vero. Perché l’offerta crea pochezza.

Ciò che è facile non costringe a una vera ricerca. Ok computer resta un titolo maledettamente perfetto.

Il rock è morto ?

L’hanno voluto morto. Hanno voluto solo una classifica, solo una e totalmente commerciale.
Ma il suo spettro aleggia, io lo vedo, lo vedo ovunque. 

Considerando la tendenza attuale ai featuring, ci sono artisti con cui vi piacerebbe collaborare ?

Tanti, anche donne, e ce ne sono di molto brave.

Quali consigli dareste ai giovani di oggi che vogliono intraprendere una carriera nella musica ?

Di non credere a ciò che vedono.

Credete che la musica live possa essere una soluzione al conformismo sonoro e musicale attuale ?

Il rock è questo, in effetti.

Lo è sempre stato, pena poi diventare esso stesso una moda, a un certo grado di esposizione.

Ma attualmente il rock dal vivo è quantomai inattuale, e per fortuna.

Perché è così complicato suonare dal vivo in Italia ?

Discorso lungo.

Certo il conformismo di cui sopra non aiuta, vogliono tutti le masse, le folle, i mega eventi da spot televisivo: una vera follia, e miope, per di più.

Quali sono i prossimi progetti degli Estra nei prossimi mesi ? Cosa possiamo aspettarci ?

Se riceveremo abbastanza energia di ritorno un altro bel disco ci starebbe.

Le idee non mancano, e dovrebbe suonare del tutto nuovo, inaudito, ecco sì.

Immaginate di essere in una gigantesca stanza della musica dove potete trovare tutti i dischi mai prodotti. Ne potete scegliere solo tre. Quali sono?

“Pink Moon” di Nick Drake, “Grace” di Jeff Buckley, “Blackstar” di David Bowie.

Ascolta Estra:

Estra

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