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Gabriella Martinelli: recensione del disco “L’ Amore è una Scusa”

Gabriella Martinelli pubblica "L'amore è una scusa", un disco eclettico e sincero che mescola generi musicali diversi dimostrando la versatilità dell' artista.
L' ultimo lavoro discografico di Gabriella Martinelli dimostra versatilità e profondità artistica.
Cover Album “L’ Amore è una Scusa” – Gabriella Martinelli

Gabriella Martinelli, artista di talento, ha collezionato numerosi premi e riconoscimenti nella sua carriera, inclusa una partecipazione al Festival di Sanremo nel 2020 insieme a Lula con il brano “Il Gigante d’ Acciaio” .

Con quattro album all’attivo, l’ultimo dei quali intitolato “L’amore è una scusa”, pubblicato il 26 aprile 2024, Martinelli continua a dimostrare la sua versatilità e creatività.

“L’amore è una scusa” contiene 11 tracce che esplorano un ampio spettro di generi musicali.

Al primo ascolto, questa varietà potrebbe sembrare disorientante, dando l’impressione che l’artista non abbia ancora trovato una precisa identità musicale.

Tuttavia, questa diversità è una scelta consapevole di Gabriella Martinelli, che rifiuta le etichette e preferisce esprimere liberamente la sua arte.

Questo disco infatti abbraccia sonorità che spaziano dall’elettronica alla dance, dal pop al rock, con qualche accenno punk.

I testi delle canzoni sono diretti e sinceri, oscillando tra l’ironico e lo struggente.

Il livello compositivo è maturo e consapevole, evidenziando una cura particolare per ogni dettaglio.

Non ho seguito la “track by track” ufficiale dell’artista per evitare influenze esterne; ciò che leggerai di seguito è la mia personale interpretazione delle tracce di “L’amore è una scusa”.

“L’ Amore è una Scusa” – Gabriella Martinelli

1. Intro – Supereroi

Il brano che apre l’album, “Intro – Supereroi”, è stato quello che ha catturato immediatamente la mia attenzione, convincendomi ad ascoltare l’intero disco.

L’atmosfera evocata sembra trasportarci in una serata esclusiva in un club di Ibiza, in cui l’elettronica domina la scena.

In questo brano di un minuto, la voce dell’ artista campionata in svariati modi, declama alcuni versi delle canzoni presenti nel disco, offrendo un’anteprima intrigante e sintetica dell’universo musicale che Gabriella Martinelli ha creato.

2. In paradiso

“In paradiso” è uno dei brani più potenti dell’album, con un ritornello che rimane impresso nella mente e una melodia difficile da dimenticare.

La strofa è sostenuta da una linea di basso incalzante, mentre l’elettronica accompagna la canzone per tutta la sua durata, creando un’atmosfera avvolgente.

Il testo sembra rivolgersi a un interlocutore indefinito, probabilmente la stessa artista, e si distingue per la sua provocazione, ironia e sfacciataggine. Un esempio significativo è il verso “…la felicità sta all’orizzonte ma qui non si vede un cazzo”.

Questo brano possiede un’incredibile potenzialità ma, nonostante la sua forza, avrei apprezzato un’ulteriore audacia nelle sonorità, per rispecchiare pienamente l’attitudine provocatoria del testo.

3. Tristezza

Il tema di questo brano è evidente fin dal titolo: “Tristezza”.

Gabriella Martinelli affronta un argomento che potrebbe apparire scontato con una profondità e una consapevolezza sorprendenti.

Il sound della canzone strizza l’occhio al pop elettronico contemporaneo, caratterizzato da suoni di synth che seguono i trend mainstream attuali. T

uttavia, si possono scorgere anche elementi più classici, come le chitarre Telecaster e Stratocaster, che fanno capolino nei ritornelli, aggiungendo una sfumatura organica al pezzo.

4. La prima volta – feat. Albi (Lo Stato Sociale)

“La prima volta” si avvale della collaborazione di Albi, membro de Lo Stato Sociale, che apre il brano con un’introduzione parlata.

La strofa è essenziale, costruita attorno a una chitarra (probabilmente una Stratocaster), un basso e una batteria. Questa scelta minimalista permette alla voce di Gabriella Martinelli di risplendere, fluttuando su un testo “leggero” ma mai banale.

Il pezzo diverte e coinvolge, offrendo all’ascoltatore un’esperienza piacevole all’interno di sonorità decisamente pop.

La semplicità dell’arrangiamento musicale mette in risalto la capacità di Martinelli di creare melodie accattivanti, mantenendo sempre un tocco di originalità.

5. Alla deriva

“Alla deriva” è forse il brano meno convincente di tutto l’album.

Rispetto alle altre tracce, sembra mancare di quella scintilla che caratterizza il lavoro di Gabriella Martinelli.

Sebbene il testo e la melodia non siano privi di meriti, non riescono a emergere con la stessa forza e originalità che pervadono il resto del disco.

Tuttavia, anche in questo brano, si percepisce la cura e l’attenzione che l’artista dedica alla sua musica, dimostrando che, pur essendo meno riuscito, “Alla deriva” contribuisce comunque alla coesione e alla varietà dell’album.

6. Niente

“Niente” è indubbiamente pensato per essere il singolo dell’album, evocando sonorità che ricordano a tratti “Starlight” dei Superman Lovers.

Il genere è sfacciatamente dance, con una linea di basso funk che aggiunge un groove irresistibile.

Questo brano si distingue per la sua energia contagiosa e la capacità di far muovere l’ascoltatore.

7. La donna di nessuno

“La donna di nessuno” sembra essere una traccia autobiografica in cui Gabriella Martinelli parla di sé stessa senza filtri, offrendo all’ascoltatore una visione diretta e sincera della sua identità. È come se volesse spiegare, senza tanti giri di parole, chi è veramente a chi ancora non la conosce.

Musicalmente, la canzone si muove all’interno di sonorità pop, attingendo da diverse influenze musicali. Questo consente all’artista di esprimersi liberamente, con melodie che rimangono sempre coerenti con il suo stile unico. 

8. È già domani

“È già domani” è un brano struggente, dove Gabriella Martinelli sembra rivolgersi a una persona a lei “cara” , forse suo padre.

La canzone trasuda malinconia e rabbia, sentimenti che l’artista esprime con intensità e sincerità.

Nonostante il tono drammatico, il testo lascia intravedere un barlume di speranza, come evidenziato dal verso “…è già domani”, che suona come un incoraggiamento a se stessa, un invito a guardare avanti, a credere che tutto sia passato perché un nuovo giorno è già arrivato.

Le sonorità pop del brano sono arricchite da un basso synth, già presente in altri pezzi dell’album, creando una continuità sonora che unisce le diverse tracce.

Questo mix di emozione e speranza, unito a una produzione curata, rende “È già domani” un momento particolarmente toccante del disco.

9. Senza regole

Il pianoforte apre questa ballad, introducendo un brano che non ha nulla da invidiare alle più celebri canzoni pop della musica mainstream italiana.

La voce di Gabriella Martinelli guida l’intera composizione dall’inizio alla fine, con un’interpretazione emotiva e coinvolgente.

Il ritornello si apre in uno scenario leggermente più intenso, senza però mai esagerare, mantenendo costantemente una coerenza con lo stile complessivo dell’album.

La combinazione del pianoforte e di una melodia coinvolgente rende questa ballad un momento significativo all’interno del disco, capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore e di trasportarlo in un viaggio emotivo.

10. Topi in gabbia

“Topi in gabbia” rappresenta per me il vero singolo di tutto l’album.

Si avverte un accenno di rock con lievi sfumature punk, che si manifestano a tratti senza osare troppo.

Molto intelligente e incalzante è la scelta delle strofe parlate, che emergono con un testo diretto e ricco di ironia, ma al tempo stesso radicato nella realtà.

Il ritornello, poi, è un vero toccasana per le orecchie, invitando a urlare a squarciagola in un momento liberatorio, come se nulla importasse più.

Il testo è rock e sfacciato come il punk, ma non riesco a capire la scelta di Gabriella di non essere stata altrettanto audace e diretta nelle sonorità.

Queste rimangono più conservative, come se dovessero piacere a tutti. Tuttavia, c’è il rischio che ciò faccia perdere di personalità all’intera composizione.

Se solo avesse osato di più, “Topi in gabbia” sarebbe stato un brano perfetto.

11. Niente – feat. Barbascura X (Bonus track)

Questa rivisitazione di “Niente”, la sesta traccia dell’album, vede la collaborazione di Barbascura X.

Gabriella Martinelli, Barbascura X – Niente

“L’Amore è una scusa” si rivela un’opera in cui la cura della produzione brilla in ogni nota.

Il songwriting e le vocalità dell’artista emergono come pilastri di tale lavoro, confermando la sua posizione tra le eccellenze del “bel canto” italiano, rinunciando completamente all’autotune.

Tuttavia, si apre un dibattito sulle scelte sonore più conservative. Una maggiore audacia avrebbe potuto trasformare un album già solido in un’opera straordinaria.

Voto: 7.5

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